Nicki Minaj è fiera di Lil Nas X.
La rapper ha voluto dare il suo appoggio al collega dopo che questi ha confermato un rumors che girava da anni, ovvero che ha gestito un fan account dedicato alla 37enne.
Il 21enne ha spiegato di non aver mai ufficializzato prima di fare parte dei Barbz perché temeva di essere giudicato sulla sua sessualità, quando ancora non aveva fatto coming out (è passato un anno da quando ha rivelato di essere un orgoglioso membro della comunità LGBTQ+): "Se hai un'intera pagina fan dedicata a Nicki, la gente può dedurre che sei gay" ha scritto su Twitter.
it don’t but people will assume if you had an entire fan page dedicated to nicki u are gay. and the rap/music industry ain’t exactly built or accepting of gay men yet.
— nope (@LilNasX) June 17, 2020
In questi ultimi 365 giorni, ha parlato del fatto di aver trovato la forza di dichiararsi anche grazie alla fama che ha oggi - e quindi poi di confermare di essere un fan di Nicki Minaj - e che può essere molto diverso per qualcuno che si trova in un'altra situazione, come lui quando non aveva ancora successo.
Nicki gli ha quindi mandato un messaggio: "Ha fatto un po' male quando hai negato di essere un Barb, ma capisco. Congratulazioni per aver costruito fiducia in te stesso per dire la tua verità".
It was a bit of a sting when you denied being a barb, but I understand. 🎀 Congratulations on building up your confidence to speak your truth. @LilNasX
— Mrs. Petty (@NICKIMINAJ) June 17, 2020
Presto è arrivata la risposta di Lil Nas X: "Mia generosa regina, ti amo. Mi sentivo così male, sperando che non vedessi che negavo. Avevo solo paura che le persone scoprissero di me e che avrei perso tutto prima ancora di averne la possibilità".
the generous queen, i love u. and i’m sorry i did that in a time where u were already getting so much bandwagon hate. i felt so bad, hoping u wouldn’t see my denial. i was just so afraid of people finding out about me and losing everything before i even got a chance. pic.twitter.com/3kgJctDJt1
— nope (@LilNasX) June 17, 2020
Una storia che fa riflettere su come la società possa costringere a negare le passioni attraverso pregiudizi e cliché e di quanta strada dobbiamo ancora fare perché tutti possano vivere per come sono senza nascondersi.
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